XXVI T.O. 29 SETTEMBRE 2019 Lc 16, 19-31
Non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti.
Con l’immagine archetipica del ricco e del povero, la parabola ci racconta che la vita è un’occasione unica per fare un’esperienza di giustizia e di amore. Fallire in questa prova non è un semplice incidente di percorso. L’insuccesso diventa radicale e si dilata all’eternità.
Dio ci ha creati per essere dono, noi non possiamo tradire questa originaria vocazione condannandoci ad essere per sempre in antitesi a lui che è amore. L’essenzialità del racconto e la sua semplicità arcaica non ci impediscono di ritrovare qui la radice delle pagine più buie della storia.
Tutti sappiamo però che anche nelle nostre case, per le strade del nostro paese, nelle cose di tutti i giorni si può instaurare un egoismo meno drammatico ma altrettanto escludente l’altro.
Gesù, il ritornato dai morti, ci apre gli occhi su questa verità invitandoci a guardare Lazzaro con uno sguardo nuovo, il suo.

mondi-ricchi-poveri-colored-768x636