“Dinanzi a te io mando il mio messaggero”
Dopo Maria ecco oggi il Battista messaggero di speranza. Egli trova la forza del martirio nel superamento del dubbio sulla figura di Gesù, infatti aveva annunciato un Messia forte e giustiziere mentre il profeta di Nazareth accoglie i peccatori e gli ultimi: Giovanni è come disorientato da questo eccesso di misericordia e lo si comprende: non è facile credere alla misericordia di Dio quando si è vittime dell’ingiustizia e della prepotenza dei malvagi … Non è forse quanto succede ancora oggi tra noi? La gente è esasperata da una situazione sempre più pesante ed i segnali di ripresa appaiono solo teorici … Le promesse disattese non fanno che peggiorare le cose … Eppure oggi, come ai tempi di Isaia (I lettura) e di Gesù, Dio indirizza agli scoraggiati un messaggio di speranza. Certo il Precursore ritrova la sua fede ascoltando il resoconto delle opere di Gesù a favore dei poveri ed è spinto a rivedere la sua concezione del Messia. Pure noi siamo invitati a rinnovare la nostra fede in Dio: il dubbio è un passaggio inevitabile ma va affrontato e superato con la ricerca seria e sincera. Dobbiamo credere in Colui che prepara un regno nel quale trionferà finalmente la giustizia. Ma anche accogliere il Dio Padre che vuole la salvezza di tutti i suoi figli anche i più “lontani” e che ci spinge a lottare contro ogni male con il bene, con fantasia e azioni di solidarietà che possono ridare speranza a noi e a chi è scoraggiato. Essere messaggeri di fiducia non significa dunque restare inattivi ma, come insegnano i grandi testimoni di ieri e di oggi (N. Mandela) bisogna essere disposti a pagare di persona e a mettersi all’opera per quando compete a noi chiedendo al Signore di trasformare il cuore e la mente nostra e quella di chi ha il dovere di guidarci !