“ Accresci la nostra fede”
Oggi il passo evangelico sembra contenere il richiamo alla fede e all’umiltà; in effetti gli apostoli e noi con loro, chiediamo al Signore che la nostra fede sia forte ed umile. Una fede che non si arrende davanti agli ostacoli, capace di compiere cose superiori ad ogni previsione come sembra indicare il paragone del granello di senape che diventa un arbusto oppure il trapianto di un gelso nel mare. La nostra fede in effetti è costantemente messa alla prova: “La religione cattolica è oggi quella maggiormente attaccata nei suoi contenuti”( H. Lévy) dai mezzi della comunicazione e dalla cultura che essi diffondo. Si può comprendere allora l’affermazione della poetessa francese M. Noel : “Ci sono dei giorni in cui Dio è tutto per noi … e dei giorni in cui Dio non è niente …” o perché lo sentiamo assente o perché ci sentiamo schiacciati dalle difficoltà della vita ma anche dalle eccessive distrazioni da cui siamo nostro malgrado sottoposti. E come dimenticare la strisciante ma feroce persecuzione anticristiana che insanguina il nord Africa e tanti altri paesi del mondo? Con il profeta Abacuc (1 lettura) anche noi vorremmo gridare:”fino a quando Signore?” Tuttavia la nostra totale fiducia in Lui ci da forza per non lasciarci abbattere, ma con gli apostoli diciamo: “Accresci in noi la fede !“
In seconda battuta Gesù sembra rivolgersi a coloro che facendo il dovere di bravi credenti ritengono di meritare dei privilegi. Egli ricorda che siamo tutti “servi inutili” non perché ci considera tali, ma piuttosto perché vuole ammonirci di non accampare diritti davanti a Dio per le nostre opere, la salvezza infatti è puro dono di Dio per chi vive il rapporto con Lui nella fede vera in umiltà e la manifesta nella carità operosa. Nasce ancora una volta l’invocazione : “accresci la nostra fede”!