“Pace a voi!”
Pace a voi! Questa parola risuona come un ritornello nel brano evangelico di oggi.
Pace a voi! È la prima parola che il Risorto rivolge ai suoi. Secondo la grande tradizione biblica, la ‘pace’ indica la somma dei beni che il credente può ricevere da Dio: tranquillità, serenità, benedizione, completezza. Sulle labbra di Gesù, vivente per sempre, la ‘pace’ indica la pienezza della vita, la speranza che germoglia dalla sconfitta della morte, la gioia che vince ogni paura.
Pace a voi! Una seconda volta. E il Risorto accompagna questo saluto con un incarico missionario: “come il Padre ha mandato me, anche io mando voi”. Rivestito del dono della ‘pace’, il discepolo è inviato nel mondo. Come il Figlio è venuto nel mondo, in obbedienza al Padre e a lui fedele, così il cristiano vivrà tra gli uomini secondo una logica di obbedienza e di fedeltà a Gesù. Sul volto di ogni discepolo, brillerà il volto del suo Signore.
Pace a voi! Passa una settimana e di nuovo Gesù è in mezzo ai suoi. Con loro anche Tommaso. La ‘pace’ è anche per lui, il grande assente della sera di Pasqua. Confessare – come fa Tommaso – “mio Signore e mio Dio” significa essere trasformati, nel cuore, dalla pace/presenza del Risorto.
Ripetiamo anche oggi – con maggior forza – “Agnello di Dio dona a noi la pace!”