L’avete fatto a me.
Il brano del giudizio universale fa coincidere l’amore a Dio con l’amore al prossimo Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli l’avete fatto a me. La cosa naturalmente è vera anche nel suo versante negativo al punto che il non amare il prossimo comporta la condanna all’inferno. L’inferno è l’esperienza radicale del fallimento nel nostro rapporto con Dio. Ci accingiamo a vivere questa settimana i giorni della contemplazione sospendendo tutte le attività del “fare pastorale” per dedicarci soltanto alla preghiera. Il brano ci richiama prepotentemente alla verità che l’attenzione al prossimo appartiene essenzialmente alla dimensione religiosa che ci lega a Dio. Forse la settimana della contemplazione va sostanziata di tanti atti d’amore soprattutto verso chi si trova maggiormente in difficoltà per arrivare ad amare Dio come Dio vuole essere amato. Ogni prossimo che ci sta davanti trasforma la quotidianità in uno momento religioso intenso dove si costruisce la santità.
L’avete fatto a me.