A volte il male, quello che sta dentro di noi e quello che sta fuori, ci fa paura e ci sentiamo radicalmente incapaci di vincerlo. Avvertiamo una sproporzione tra la grandezza del male e la nostra possibilità di mettervi riparo. E’ consolante perciò sentire che questo compito non è nostro. Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo. C’è un Altro che toglie il male, il peccato del mondo. Questo Altro è anche quello che battezza nello Spirito Santo. Detto in altre parole è quello che immerge me, la mia vita, la mia storia in Dio e mi tiene immerso.
Giovanni parla di scendere e rimanere. Essere battezzati è una cosa grossa, una cosa divina. Togliere il peccato del mondo e battezzare nello Spirito Santo dicono l’intervento di Dio nel mondo. A questo punto viene spontanea una domanda: in tutta questa divina faccenda io che cosa c’entro, che ruolo gioco? Il peccato che viene tolto è un male che fa male a me, un male che mi rende male. Io sono immerso in Dio, battezzato nello Spirito Santo. Da sempre viviamo questa verità come una cosa di poco conto. Prendere coscienza della sua grandezza e vivere una vita veramente nuova può essere il proposito grande di questa settimana. Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo. Proviamo a pensarci come non ci abbiamo mai pensato prima.