«Non amate il mondo, né le cose del mondo! Se uno ama il mondo, l’amore del Padre non è in lui». Queste parole, agli orecchi di molti, suonano ostiche e incomprensibili. Pare che il vangelo proponga un distacco radicale dalle cose della vita, come se l’importante è solo ciò che verrà… la famosa accusa di alcuni filosofi circa il disinteresse per il mondo a favore di un ipotetico mondo futuro! Non solo: sembrano pure contraddire altre parole dove si dichiara che “Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito”. Quindi: se Dio ha amato il mondo perchè non dovremmo amarlo anche noi? Occorre leggere la specificazione che l’evangelista Giovanni fa rispetto a quello che lui considera come “mondo”: «tutto quello che è nel mondo ossia la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita». Quindi: il problema sono questi linguaggi naturali che portano inevitabilmente a contrapporsi alle logiche proprie di Dio che sono esattamente il contrario. La concupiscenza, termine non più molto in uso, ha una pregnanza semantica molto precisa: ha a che fare con il moto dell’istinto, della necessità… tutto il contrario dell’azione libera a cui Dio chiama! Amiamo il mondo, quindi, ma non nella concupiscenza ma nella libertà dei figli di Dio! Buona giornata