«Chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica…». Chi mi conosce sa che non amo questa espressione! “Mettere in pratica la Parola” mi da tanto l’impressione di essere un’opera troppo focalizzata sulla volontà umana. Poi: come si fa a definire chi mette in pratica una determinata parola? È chi la realizza pienamente? È chi ci prova ma non ci riesce? È chi non ha l’intenzione di metterla in pratica ma poi la fa? Un giorno Gesù dira: sarete giudicati sull’amore. Quindi non si rifà a tutte le raccomandazioni presenti nell’Antico e nel Nuovo Testamento… Mettere in pratica tutte la Parola di Dio è praticamente impossibile! È lo sviluppo di questa raccomandazione a darci il criterio di verifica: è evidente che chi mette in pratica la Parola è uno che, capiti quel che capiti, non viene meno nella sua fiducia in Dio! La “casa” costruita sulla Parola non cade! Significa, allora, che se uno vacilla e viene meno alla fiducia in Dio, può riconoscere che non ha messo in pratica la Parola! È un giudizio definitivo? No! Se cade la casa, uno può ravvedersi e rimettersi a ricostruire! Anche gli eventi sono parole… anche quelli meno lieti! Ascoltare significa riconoscere i fallimento della propria storia e, da lì, risorgere! Buona giornata