«Avevo paura di te, che sei un uomo severo». La paura è una cattivissima compagna: quando si avvinghia al cuore altera tutto… la percezione della realtà viene totalmente sovvertita. Chi ha paura ingigantisce i problemi, inibisce le scelte, falcidia l’intraprendenza. Ho conosciuto gente che per paura del vuoto non si è mai messa in cammino su un sentiero di montagna… ho conosciuto gente che per paura del chiuso fa chilometri e chilometri per evitare un tunnel… ho conosciuto gente che per paura di entrare in contradditorio con il proprio capo ha perso ogni stima di sè… Ho conosciuto gente che per paura di Dio ha rinunciato a gioie belle e legittime della vita… Credo che la parabola che narra l’ira del padrone che ritorna dal viaggio e chiede conto del rendimento delle monete affidate ai servi sia comprensibile solo a partire dallo sdegno per essere stato considerato a prescindere un padrone duro e severo! Se il padrone è Dio – come è ben probabile che sia – ha tutto il diritto di alterarsi: serve ad evitare che qualcuno ancora viva la propria vita in frenata solo perchè ha un’immagine distorta della sua identità! Dio non si arrabbia se non facciamo tutto perfettamente… ma se viviamo con una inutile e vana paura del suo giudizio! Buona giornata