«Un cieco era seduto lungo la strada a mendicare». Penso sia capitato a tanti di ragionare per assurdo e chiedersi: “sarebbe più brutto perdere la vista o l’udito?”… Sono certo che la maggioranza riconoscerebbe che il non vedere sarebbe molto più difficile da sopportare rispetto al non sentire. Tutti i Vangeli raccontano miracoli di Gesù che guarisce dalla cecità: non vedere è una condizione di precarietà estrema e Gesù vuole che  l’uomo sia in possesso di tutte le sue facoltà sensoriali! Dio ha creato l’uomo come un prodigio: è giusto che possa vivere al meglio con tutte le sue potenzialità. È evidente, tuttavia, che, nel Vangelo, la cecità fisica è espressione di una cecità spirituale ben più grave che intacca tutti gli uomini… senza che nemmeno se ne accorgano! Ai farisei Gesù rivolge parole di fuoco: “voi che pensate di vedere, in realtà, siete ciechi!”… Anche noi pensiamo di vedere ma, dobbiamo riconoscere, che non vediamo affatto bene! Vediamo quello che vogliamo, vediamo quello che ci serve, vediamo ciò che ci piace… Per avere un criterio di cosa significhi vedere bene dobbiamo riferirci a Gesù: il suo sguardo è uno sguardo che fissa e che ama! Si vede bene solo quando si ama! Quanto siamo ciechi… Buona giornata