«Avete certamente sentito parlare della mia condotta di un tempo». Il male non meraviglia quando è chiamato per nome! Paolo non ha remore: si autoaccusa e racconta in maniera dettagliata tutte le sue nefandezze. È un uomo libero: guarda in faccia la sua condizione e, con distacco, la giudica senza alcuna giustificazione. Chi riconosce il proprio male lo deve fare senza trovare scuse: assumersi tutte le responsabilità è il punto di partenza imprescindibile per la risalita! È interessantissimo che nel momento in cui Paolo confessa le sue colpe la gente glorifica Dio! Non c’è sospetto o astiosità nei suoi confronti ma gioia per il passaggio operato. Nessuno ha il coraggio di puntare il dito contro Paolo perchè ognuno è ben consapevole delle proprie mancanze… L’indignazione sorge quando uno si presenta bravo e buono e, invece, è degenere e perverso! Il peccatore pentito viene perdonato, il peccatore che si giustifica viene detestato! Siamo consapevoli che la Chiesa è fatta tutta da peccatori seriali? Da gente che ha buchi esistenziali non indifferenti? Oppure immaginiamo che siano tutte persone esemplari e impeccabili? Io, tu che leggi, il compagno di banco nella messa di domenica: siamo inattaccabili su tutti i fronti? Credo proprio di no… preghiamo gli uni per gli altri e impariamo l’arte del perdono! Buona giornata