«Nessuno accende una lampada e la copre con un vaso o la mette sotto un letto».  Si sente sostenere, non di rado, che la fede è una questione personale, una dimensione intima. La mia impressione è che, più che una ragione di rispetto del proprio credo, il motivo del silenzio sul fattore spiritualità sia dovuto all’inconsistenza della spiritualità stessa. Ragioniamo un attimo. ciò che si crede è, sostanzialmente, ciò che si pensa… e ciò che si pensa è la ragione del nostro parlare, del nostro relazionarci con gli altri. Noi siamo ciò che crediamo, facciamo ciò che pensiamo! La scissione tra prassi e pensiero è da attribuire ad una dinamica psicotica: se uno non pensa quello che fa è chiaramente disconnesso! Per questo motivo la fede non può per nessun motivo essere irrilevante: la fede è una lampada che Dio ha acceso nel cuore dell’uomo perchè sia luce! E la luce serve ad illuminare! E quando illumina, illumina tutto ciò che ha intorno. La fede e la spiritualità si vedono. San Giacomo, lo abbiamo letto qualche domenica fa, dice apertamente: “la fede senza le opere è morta”! Questa prassi di una fede intimistica e nascosta mi sa tanto di inconsistenza e vacuità! Torniamo ad essere veri… abbiamo bisogno di lampade accese! Buona giornata