«Guai a voi, che ora siete sazi, perché avrete fame». Nel Vangelo di Luca le Beatitudini sono ridotte a quattro ma, in compenso, vengono aggiunte quattro “contro-beatitudini”: l’annuncio di Gesù sembra determinare un giudizio così chiaro per cui si esplicita che c’è chi è orientato alla salvezza e chi, al contrario, alla perdizione. La vita non è buona a partire dalla semplice percezione che se ne ha a livello personale ma è buona a specifiche condizioni. Vorrei soffermarmi brevemente sulla beatitudine che parla di fame e sulla contro-beatitudine che parla di sazietà. Di per sè, la sazietà indica un compimento, qualcosa di realizzato: sfamarsi è un bisogno e un diritto! Perchè, allora, la sazietà non è giudicata buona? Se ci pensate anche i nutrizionisti suggeriscono che è bene alzarsi dalla tavola con un po’ di fame, invece che satolli… anche spiritualmente vale la stessa cosa! Chi è sazio del proprio cammino di fede, chi è sazio della propria condotta di vita, corre fortemente il rischio di non cercare più, di non desiderare più e, quindi, di bastarsi! Quanto è grande la tentazione di essere così pieni di noi stessi da non avere più spazio per qualcosa o, meglio, Qualcuno nella nostra vita… finchè non possediamo Dio, la sazietà sarà solo un’illusione! Buona giornata