«Apparve nel tempio l’arca della sua alleanza». Quando pensiamo all’arca noi immaginiamo una cassa di legno d’acacia dorata con dentro i segni memoriali della presenza di Dio nell’esperienza del popolo di Dio nel passaggio salvifico dalla schiavitù d’Egitto alla libertà della Terra promessa, secondo quando ci è stato tramandato nel dettaglio nel libro dell’Esodo. Abbiamo imparato, soprattutto grazie alla Lettera agli Ebrei, a comprendere che tutto il Primo Testamento è un simbolo del Secondo. Così, nella realtà, abbiamo compreso che l’arca dell’Alleanza – come ci è descritta dall’Apocalisse – non è un contenitore di legno ma una persona precisa: Maria, la donna vestita di sole, che porta nel grembo il Figlio di Dio per partorirlo al mondo! Dio non entra mai nella storia sorpassando l’umano ma sempre attraverso l’umano! Quando vogliamo conoscere Dio a prescindere dalla realtà che tocchiamo con mano ci precludiamo radicalmente la sua conoscenza. Ogni immagine che ci facciamo di Dio che non tiene conto della carne è pura ideologia. La contemplazione di Maria ci permette di tenere i piedi ben accorati alla terra, evitando inutili voli pindarici: Dio viene nel mondo anche oggi dentro volti di uomini e donne concretissimi! I draghi che cercano di sequestrarci questa opportunità di incontro con Dio sono sempre tanti… rifuggiamo da una fede disincarnata! Buona giornata