«Dai loro frutti li riconoscerete». Viviamo in una società definita da diversi sociologi come “Società dell’immagine”: ciò che appare è ciò che fa presa sulla massa. Tutto è legato all’immagine: la pubblicità ne è l’emblema! Un pubblicitario non si interessa della qualità di un prodotto ma della sua appetibilità: l’importante è farlo apparire, poi, non conta! Banalmente: quando si va a prendere la frutta si è più colpiti dall’esteriorità del frutto che dalla sua bontà: se non ci sono segni, se è colorato, se ha una certa dimensione… il frutto vero, coltivato naturalmente, porta inevitabilmente i segni del tempo, è più buono, ma non importa! Alla fine, il cliente medio lo convince più il bello che il buono! Così immersi nella cultura dell’immagine anche noi cristiani ci siamo lasciati fagocitare dall’apparenza: siamo attenti ai modi, alle forme, alle formalità e non riusciamo più a dare il giusto peso a ciò che conta, cioè al frutto! Spesso mi accorgo che diamo tanto spazio all’organizzazione di ciò che facciamo e pochissimo alla verifica: attenti a pubblicizzare le nostre iniziative ma distratti nel chiederci se stiamo realizzando il Vangelo o no! Sono sempre più convinto che il grande del lavoro è personale ma anche a livello comunitario un po’ più di attenzione non guasterebbe! Buona giornata