«Due terzi del tuo spirito siano in me». È la domanda che il discepolo Eliseo fa al suo maestro il profeta Elia, prima che Elia fosse rapito in cielo da un carro di fuoco. Elia lascia il suo mantello. Il mantello rappresenta la sua identità e la sua missione. Eliseo raccoglie il mantello come testimone per portare avanti l’opera di Elia. Sappiamo che Elia è considerato il profeta per eccellenza… Eliseo è stato un esponente importante dell’economia della salvezza ma mai quanto Elia! D’altra parte aveva chiesto solo due terzi dello spirito di Elia… Quanto è diverso ciò che è avvenuto con Cristo: nel momento della sua morte, Gesù dona tutto il suo Spirito ai suoi discepoli! I discepoli diventano plenipotenziari della vita di Dio! Gesù li aveva preparati alla sorprendente forza delle loro opere: “Anche chi crede in me, compirà le opere che io compio e ne farà di più grandi”. Gesù non tiene stretta per sè la sua prerogativa divana ma la condivide perchè in Dio è così: ciò che il Padre possiede è del Figlio e viceversa… nessuno è geloso del proprio ruolo! Togliamo dalla nostra bocca quelle parole di giustificazione che disincentivano il nostro impegno: “Gesù era Gesù e noi siamo altro”… Non è vero: noi abbiamo ricevuto il suo stesso Spirito! Buona giornata