«Mosè aveva centoventi anni quando morì. Gli Israeliti lo piansero nelle steppe di Moab per trenta giorni». Occorrerebbe leggere tutto il libro dell’Esodo e quello del Deuteronomio e analizzare pagina per pagina per vedere quante ne ha sentite Mosè da parte del popolo d’Israele eppure, alla fine, quanto piangere per la sua morte! Perchè? Perchè l’amore emerge sempre alla lunga: nell’immediato non lo si riconosce! Pensate a quante brutte parole o cattive risposte si dicono ai genitori per le più disparate pseudo ragioni… ma quando non ci sono più, quanto rammarico per la loro dipartita! Così è per preti, professori, datori di lavoro… alla fine, chi ha amato lascia sempre un solco difficilmente colmabile! Ciò che rimane, ovviamente, è solo l’amore donato: Mosè a fronte delle contestazioni ha sempre esposto la sua vita mettendosi di fronte a Dio in atteggiamento di supplica per il popolo a lui affidato! Gli interessava più la vita del suo popolo che la propria… C’è un detto cinese che esprime bene questa idea: “Fate in modo che quando venite al mondo tutti ridano e quando uscite tutti piangano”… Il costo è alto ma ne vale la pena: amare ad oltranza è l’unica maniera per non perdersi! Buona giornata