«Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa». Nei Vangeli, spesso, troviamo la fretta. C’è qualcosa di urgente da fare, non si può rinviare, non si può attendere: o adesso o mai più! Maria sente che, gravida del Figlio di Dio, deve andare da chi attende da tempo la novità del Vangelo: la cugina Elisabetta è l’emblema dell’Antico Testamento che non vede l’ora di vedere la salvezza tanto attesa e desiderata! Ci deve essere fretta in chi ha il compito dell’annuncio perchè la salvezza è agognata come nient’altro. È per questo, infatti, che anche Zaccheo scende in fretta dal Sicomoro per andare a casa e ricevere la visita di Gesù: c’è fretta, c’è un desiderio stringente, in chi vive nell’attesa di una salvezza che non possiede. Ugualmente c’è fretta nell’abbandonare il sepolcro da parte delle donne che erano andate a fare visita al sepolcro al mattino presto: la morte cerca di fagocitare la vita, come evento inesorabile e inevitabile! Occorre andare via in fretta da questo gorgo e correre verso la vita… cercare il Risorto vivo, presente, nella storia di tutti i giorni! Oggi viviamo “di fretta”… è una fretta diversa! Un fretta che implode su di noi… Maria ha fretta, ma la sua fretta la porta ad Elisabetta! Ed è Magnificat… Buona giornata