Gesù sedeva presso il pozzo di Giacobbe. Il pozzo era il luogo dell’incontro amoroso, gli uomini e le donne lì si incontravano per conoscersi. Mosè, in fuga dall’Egitto, presso il pozzo di Madian incontra la donna della sua vita. È chiaro che Gesù è l’innamorato che cerca la sposa che è l’umanità.
Arriva una samaritana. Gesù si propone, chiede dell’acqua. Apre un dialogo. La donna rimane turbata dall’interesse di Gesù, non crede di essere meritevole delle sue attenzioni. Per di più, questa donna è ferita nell’amore… ha avuto più mariti, ha cercato amore in più esperienze, ma in nessuna l’ha trovato.
Gesù ha sete di amore. Gli manca la sua sposa, l’umanità. Fa niente se è una umanità fedifraga, che più volte e in diversi modi, ha tradito il suo amore. Anzi, proprio questa umanità desidera sopra ogni cosa. Pure la donna ha sete, ma è disillusa, non sa fidarsi, non scorge l’acqua che cerca… Gesù non ha un secchio…
Ma l’acqua che Gesù le offre non è come l’acqua che la samaritana ha attinto fino a quel giorno! È un’acqua che disseta per sempre! Non compensa i bisogni ma va oltre! Sgorgherà quest’acqua dal costato di Cristo…