«Dirai loro tutte queste cose, ma non ti ascolteranno; li chiamerai, ma non ti risponderanno». Ger 7,23-28. Tutti ci lamentiamo perchè non veniamo ascoltati. Si lamentano i genitori. Si lamentano gli insegnanti. Si lamentano i preti. Si lamentano gli allenatori. Ognuno, nel suo ambito, fa esperienza di disinteresse, di menefreghismo, di indifferenza. Si tentano tutte le strategie possibili ed immaginabili per rendere la comunicazione più calda e persuasiva, ma niente da fare. A tutti viene la voglia di mollare, di lasciar perdere e di occuparsi di altro. Viene in soccorso l’esortazione che il Signore rivolge al profeta Geremia: parla, annuncia, esorta, sia che ti ascoltino sia che non ti ascoltino. L’invito è a non abbattersi e a non considerare l’efficacia dei nostri interventi dall’ascolto ottenuto nell’immediato. Occorre non darsi obiettivi nel breve tempo ma aver fiducia nell’opera della Grazia che porta a compimento il bene nel cuore delle persone. Le adesioni troppo entusiaste alle nostre parole non ci devono mai rassicurare più del dovuto: sono generalmente fuochi di paglia! Sono le scelte adulte, passate al vaglio della vita e delle delusioni sperimentate, a consolidare percorsi sulla via della verità e del bene. Manteniamo ferma la fiducia che niente di ciò che diciamo, se viene da Dio, è mai fiato sprecato! Buona giornata