«Quale dio è come te, che toglie l’iniquità e perdona il peccato» Mic 7,14-15.18-20. Le letture quaresimali continuano a ribadire la misericordia di Dio, la sua propensione al perdono, il suo desiderio al recupero di tutti. È per me stupefacente, sempre, ascoltare tanta bontà. Mi sembra, talvolta, persino esagerata. Ma mi chiedo: interessa ancora a qualcuno questa misericordia? Così ripiegati sulla vita ordinaria sembra non aver più peso l’amore di Dio: tanto c’è a prescindere. Se c’è se ne gode e se non c’è, l’importante è assicurarsi un certo benessere materiale: ciò che conta è l’amore degli uomini, quello di Dio, ai sensi, apparentemente, non è tangibile. Io credo che sia necessario, oggi più che mai, interessarci nuovamente alla misericordia di Dio: è un criterio fondamentale per non perdere la nostra umanità! Senza misericordia non c’è alcuna sostenibilità dei rapporti tra persone. Senza misericordia le relazioni tra uomini sussisterebbero solo nel caso ci sia interesse e vantaggio reciproci. Fuori dal “do ut des” non ci sarebbe spazio per chiunque dovesse cadere in disgrazia. È ormai entrato nel modo di pensare e di vivere comune: se uno va a genio ok, altrimenti damnatio memoriae… Chi impara a stare con il Signore assimila altri criteri… quanto ne abbiamo bisogno tutti! Buona giornata