Credere è l’atto umano più nobile che si possa compiere. È un atto ragionevole. Uno scienziato, nel momento in cui ha una intuizione, ha bisogno di crederci perchè solo così potrà continuare la sua ricerca e arrivare ad una eventuale verifica della veridicità della propria ipotesi. Il credere è alla base di ogni ricerca. È l’anima di ogni ricerca.

La cugina Elisabetta esalta Maria perchè ha creduto all’annuncio dell’Angelo. La esalta perchè fidarsi di un annuncio di questo genere è tutto fuorchè credibile… Ma proprio la fede di Maria ha reso possibile il compiersi di quanto Dio aveva in serbo per la salvezza dell’umanità.

Il credere ha come presupposto l’affidabilità di ciò a cui si crede. Anche i bambini credono agli elfi, agli gnomi e alle favole che si raccontano loro ma, ovviamente, tutte queste realtà sono destinate ad essere smascherate come semplici fantasie. Si crede quando ci sono elementi credibili previi a cui riferirsi: Maria ha tutta la storia della salvezza che è piena di angeli annuncianti.

Maria ha creduto all’Angelo Gabriele che gli ha portato una Parola di Dio. Noi a chi crediamo? Chi consideriamo affidabile nella scelta di ciò a cui credere? Chiediamoci che cosa crediamo nel celebrare il Natale, non accontentiamoci di far festa…