«O Astro che sorgi, splendore della luce eterna, sole di giustizia: vieni, illumina chi giace nelle tenebre e nell’ombra di morte». Le stelle distano da noi da alcuni milioni di chilometri fino a svariate migliaia di miliardi di chilometri. Sono misure quasi inimmaginabili. Eppure la loro luce, nella notte, giunge fino a noi. È suggestivo stare con il naso all’insù e contemplare. Sorgono anche tante domande. Non da ultima, la percezione di essere terribilmente piccoli rispetto ad una tale immensità. E forse anche un senso di insignificanza… L’antifona in “O” di questo giorno invoca Gesù come ASTRO. Non occorre più guardare all’insù per contemplare il cielo! Il cielo è sceso in terra! Gesù è la stella che illumina ogni uomo, la stella che orienta il cammino dell’uomo smarrito. Gesù è Dio che si fa carne, è la luce vera che illumina ogni uomo. Nel mondo antico le stelle erano il punto di riferimento per chi viaggiava di notte nel deserto: per noi che camminiamo un po’ disorientati nelle sfide della vita, Gesù rifulge come colui che illumina la strada. Non sappiamo davvero dove andare. Molte sono le luci artificiali che ci attraggono e ci ipnotizzano. Gesù è la stella che brilla e mai si spegne… Buona giornata