«Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore». Quando guardiamo la gente che passa davanti ai nostri occhi quale giudizio diamo? Su che cosa ci soffermiamo? Su come sono vestite? Sulle compagnie che frequentano? Sullo status che hanno? Ognuno di noi ha i suoi criteri attraverso i quali legge la realtà. Sono parametri che rispecchiano le priorità del cuore. Se il cuore è attaccato alle cose, inevitabilmente, saranno le cose a definire le persone… se il cuore è attaccato al sapere, inevitabilmente, saranno i titoli di studio a decidere l’importanza o meno di una persona… se il cuore è attaccato a Dio, inevitabilmente, sarà la dignità filiale dell’altro a fornire le credenziali di chi sta davanti agli occhi… Gesù guarda la gente affaticata e arrancante e non fa un’analisi rispetto alle colpe o ai meriti di ciascuno: semplicemente prova compassione e si offre come aiuto per una consolazione! Ogni uomo e ogni donna che ci passano accanto non sono anzitutto brave o cattive, ricche o povere, belle o brutte, simpatiche o antipatiche: sono persone, punto! Sono persone affamate di felicità, tanto quanto noi! Forse hanno anche sbagliato nella vita ma non importa: sono figli di Dio amati e preziosi ai suoi occhi! Questo ci deve bastare… Buona giornata