«Gesù gli disse: “Verrò e lo guarirò”». L’uomo è malato. Dio l’ha creato sano ma qualcosa è andato storto. Potremmo dire che è come un figlio, messo al mondo sano dalla mamma, che si fa male e soffre per il dolore: la mamma non si chiama fuori ma fa di tutto per riparare il danno e rimettere il figlio in piena forma. Ecco: Gesù viene nella storia per curare una umanità ferita: è la concretizzazione dell’amore paterno di Dio che si china su di noi. Non si tratta di una malattia passeggera e nemmeno di una semplice indisposizione: è qualcosa di grave, curabile, ma la cui guarigione è soltanto ravvisabile alla fine di un lungo percorso di cura. L’estirpazione del male ha il prezzo del sangue di Cristo unito al nostro strenuo impegno nel combatterlo strenuamente. È appunto un ad-ventus, un venire di Dio all’uomo e un ad-tendere, un tendere dell’uomo a Dio: è la sinergia tra l’amore di Dio per l’uomo e l’amore dell’uomo per Dio. Non fa tutto uno e non fa tutto l’altro: è un fare insieme! D’altra parte, quando si è malati, il medico fa la diagnosi e stabilisce la terapia ma è il paziente che è chiamato ad avere la costanza nella curarsi! Sempre tutto insieme… Buona giornata