«E vidi un cielo nuovo e una terra nuova: il cielo e la terra di prima infatti erano scomparsi». Cos’è che intendiamo come paradiso? Quando, esistenzialmente, possiamo dire di vivere una vita salva? A me sembra di poter rispondere “quando siamo sottratti al male e sperimentiamo un modo di vivere nuovo”! Vero! Ma il paradiso finale sarà il superamento di tutto il male e la cattiveria che, in questo mondo, ci opprimono. Vireremo, quindi, in un mondo nuovo, non semplicemente corretto, ma completamente nuovo. Il paradiso, potremmo dire, è inimmaginabile! Le cose della terra passano, ne nascono di nuove. Ed essendo nuove, noi non le possiamo conoscere! Quando parliamo di paradiso immaginiamo sempre il nostro mondo qui, rifatto di là: non è così! Tutte le domande: ci conosceremo? Vedremo i nostri cari? Come sarà il nostro corpo? sono tutte domande che lasciano il tempo che trovano! La novità che Dio promette sarà di una bellezza e di una perfezione certamente ben più superiore alla nostra immaginazione! Non riduciamo il paradiso alle nostre piccole e mondane aspirazioni… È vero, invece, che qui noi siamo chiamati ad inaugurare un cielo ed una terra nuovi: già è possibile pregustare nell’esercizio dell’amore qualcosa di ciò che sarà! Ma si tratta di un semplice assaggio… Buona giornata