«Pulite l’esterno del bicchiere e del piatto, ma il vostro interno è pieno di avidità e di cattiveria». Ce lo siamo ripetuti molte volte: siamo nella cultura dell’immagine! Ciò che conta è apparire, mostrarsi, essere presentabili. C’è una cura estrema sia dell’estetica come dell’etichetta. Si fanno corsi per rendersi più appetibili ai clienti, per curare l’immagine, per rendere la comunicazione convincente. Non sono cose di per sè sbagliate: è bello che uno abbia cura del suo aspetto e non sia un trasandato… è opportuno pure che i modi siano gentili e aggraziati… è necessario che i messaggi che stanno a cuore arrivino e coinvolgano il numero più vasto di persone… Ma, insieme a tutto questo, occorre coltivare il cuore! Alimentare una schizofrenia tra dimensione interiore ed esteriore non è assolutamente sano! Il cuore è la madre delle intenzioni: se non si ha cura di orientarlo al vero bene, c’è il rischio di usare l’esteriorità per finalità totalmente difformi dal bene! Quante volte, immagino sia capitato anche a voi, ci si trova a chiedersi se la persona che si ha davanti è vera o costruita! Il formalismo comportamentale è così standardizzato che non sembra nemmeno vero… Meglio un cuore vero e una esteriorità un po’ posticcia che il contrario…no? Buona giornata