«Ma voi, chi dite che io sia?». Qualche giorno fa ho ricevuto una coppia che desidera convolare a nozze. Come spesso accade, si tratta di una coppia battezzata, con una educazione cristiana alle spalle, ma che da tempo ha abdicato alla “pratica liturgica della fede”. Ho chiesto a loro quale fosse il movitivo alla base di un allontanamento dalla Messa e dalla vita comunitaria. La risposta è stata “la ripetitività”. Il mondo corre e il linguaggio della Chiesa rimane sempre lo stesso: dovrebbe trovare altre strategie. Mi è venuto in mente questo incontro pensando al vangelo di oggi che abbiamo commentato due domeniche fa: leggendolo, potremmo dire: è sempre la stessa cosa! Non c’è qualcosa di nuovo? Mi chiedo se l’uomo viva più di novità o di stabilità… Questa ricerca spasmodica di qualcosa di diverso mi lascia molto perplesso. I linguaggi più importanti sono sempre uguali… guai se mutassero! Ad esempio: il bacio, l’abbraccio, la carezza… alcune espressioni “ti amo”, “ti voglio bene”… sono immutabili! Se uno li cambiasse non sarebbe più la stessa cosa! Gesù nel chiedere l’amicizia, la considerazione dei suoi discepoli è davvero molto umano: ha bisogno di amicizia vera! Come quando una moglie chiede al proprio marito “mi ami?”, non è una inutile ripetizione ma una conferma rassicurante! Rimanere è non fuggire…  Buona giornata