Rimarrà fino alla fine della storia come una provocazione alla nostra mentalità mondana: il piccolo da considerare grande, l’umile da considerare il migliore, il povero da considerare il ricco… un vero e proprio ribaltamento del criterio della valutazione. Gesù inaugura un nuovo mondo: se uno ci vuole entrare deve cambiare il pensiero!
È una lotta costante. Gesù ha mostrato con le sue opere e le sue parole, in tutte le maniere, ai discepoli questo stile di vita ma, immancabilmente venivano colti in fallo dal Maestro. È durissima da estirpare quella smania innata di essere qualcuno e di occupare la ribalta della storia.
Non demoralizziamoci nel momento in cui registriamo il predominio in noi della logica di potere: sarebbe più grave non accorgercene! Nel percorso dell’umiltà dobbiamo affidarci alla preziosa legge dei piccoli passi possibili… non estirperemo mai, fino in fondo, l’istinto ad esaltare il nostro io ma potremo ridurne via via la virulenza.
Già domenica scorsa il vangelo ci esortava a rinnegare noi stessi: partiamo da qui! Dallo stare più defilati, dal non sgomitare per apparire, dal lavorare nel nascondimento, dal rimanere al nostro posto felici di servire umilmente la vigna del Signore! La vera gloria viene da Dio… quella che ci procuriamo noi passa molto velocemente!