Credere. Cosa significa credere? È un scelta? È una evidenza? È un punto di vista? Come si fa a stabilire se uno crede o no? Quante volte sento dire: “Io ci credo!”, ma che cosa vuol dire? Che svolte imprime nella vita il fatto di credere? Non possiamo evadere il problema lasciando alla pura soggettività questo atto così determinante!

Mi sembra che Gesù dia una chiave di lettura significativa riguardo all’oggettività del credere: “chi crede ha la vita eterna”! Beh, mi sembra molto interessante questa sottolineatura: il credere non lascia indifferenti, segna un passaggio radicale nella vita! Tant’è che da esperienza di morte, diventa esperienza di vita piena!

Cosa significa? Credere non è necessario per andare in paradiso il giorno che moriamo! Credere, al contrario, è fondamentale per rendere la vita qui ed ora un’avventura meravigliosa, dove ogni fatto, ogni esperienza, diventa carico di possibilità e di belle cose! Gesù dice molto bene: “ha la vita eterna”, non avrà la vita eterna!

La cartina tornasole del credere, quindi, è la qualità della vita! Se la vita non si illumina e non è un cammino di gioia, significa che non crediamo! Per lo meno: non crediamo in Gesù, pane disceso dal cielo che sazia ogni fame che attanaglia l’anima…