«Guai a coloro che meditano l’iniquità e tramano il male sui loro giacigli; alla luce dell’alba lo compiono». Questa sentenza del profeta Michea mi sembra molto lucida: il male non è mai estemporaneo, è sempre frutto di un pensiero. Se una persona coltiva nel cuore desideri di bene e di pace, sarà certamente assalita dalla tentazione di fare il male, ma avrà gli strumenti per dominarla e vincerla. Al contrario, se uno cova nel cuore odio e malevolenza, appena si trova nelle condizioni di concretizzarli lo farà senza alcun freno ed inibizione! I pensieri sono i primi strumenti di morte, prima che le armi! Le armi nelle mani di san Francesco, ad esempio, non avrebbero avuto alcun potere di morte… I padri del deserto – un punto di riferimento imprescindibile per una sana spiritualità cristiana – hanno insegnato che le tentazioni del maligno passano sempre prima dal pensiero… per questo è importantissimo custodire i pensieri! Capire quali pensieri coltiviamo, quali respingiamo, quali privilegiamo: in base ai pensieri che nutriamo ne deriva una condotta di vita conseguente! Spesso accade che noi uccidiamo i piccoli della vipera, mentre il vero obiettivo deve essere la vipera madre! Fuori metafora: inutile correggere le azioni se non si lavora sul pensiero! Buona giornata