«Se tu accoglierai le mie parole e custodirai in te i miei precetti… se appunto invocherai l’intelligenza e rivolgerai la tua voce alla prudenza, allora troverai la conoscenza di Dio». La spiritualità non è un’attitudine che si ha o non si ha per natura… così come il fare salto in alto o qualsiasi altro sport… così come la conoscenza di una lingua… sono tutte potenzialità che ogni uomo ha e che può sviluppare o meno, anche grazie all’aiuto di qualche esperto! La capacità di cogliere la presenza di Dio nella storia, di assaporare ogni cosa della vita, sono frutto di un lavoro e di una disciplina specifica! Proprio questo ci insegnano i monaci: come un atleta per affinare la sua disciplina sportiva si chiede in una palestra provando e riprovando un determinato esercizio, così un monaco si chiude in un monastero per fare silenzio e poter ascoltare con più attenzione e nitidezza la Parola di Dio. È scontato che un monaco arriverà ad una tale profondità nella relazione con Dio che non sarà paragonabile a quella di un papà o una mamma che lavorano per portare a casa il sostentamento per i propri figli… Il monaco, però, svolge il proprio compito non solo per se stesso ma per l’intera Chiesa: i suoi insegnamento sono preziose tracce perchè anche noi le seguiamo e possiamo trovare Dio! Buona giornata