«Mi risponderà come nei giorni della sua giovinezza, come quando uscì dal paese d’Egitto». Nei rapporti d’amore così come in quelli d’amicizia ci sono sempre momenti di grande intensità e momenti di crisi profonda. Il profeta Osea legge in questa maniera anche il rapporto tra Dio e Israele: il portentoso esodo dall’Egitto provocò nel popolo un legame forte e un sentimento di viva riconoscenza nei confronti di Dio. Israele, in maniera entusiastica, aveva dichiarato ai piedi del Sinai, il proposito di una obbedienza assoluta all’alleanza con Dio: nulla avrebbe potuto scalfire quell’intimità che si era creata… eppure, passarono pochi decenni, e Israele tradì platealmente il Signore! Non siamo capaci di fedeltà, lo dobbiamo riconoscere! Che cosa fa il Signore? Si arrabbia e chiude definitivamente i ponti? Assolutamente no! Prova a far ritornare alla memoria i momenti belli di comunione vissuti e in forza di quelli prova a riaccendere il desiderio di un ritorno. Come sarebbe bello se anche noi riuscissimo ad avere questo stile… Tutti quei legami che chiudiamo per torti subiti avrebbero la possibilità di ripartire! Invece, la rabbia, il rancore, la vendetta, ci chiudono nell’inimicizia e via via assopiscono ciò che invece è tutt’altro che addormentato! La memoria del bene è un criterio fondamentale per non terminare mai ciò che l’amore ha iniziato! Buona giornata