Il pensiero comune sostiene che Dio fa vivere e fa morire: la vita e la morte dipendono da Lui. Molti pregano perchè i propri cari non muoiono e inevitabilmente si trovano ad arrabbiarsi perchè non vengono esauditi. Il primo imputato in caso di morte è Dio: “perchè lo ha permesso?”, si afferma basiti…

La Sacra Scrittura ci da tutt’altra prospettiva: afferma chiaramente che Dio non ha niente a che fare con la morte! Dio ha creato ogni cosa per l’esistenza non per la morte! E allora come la mettiamo con la morte? Come leggere la morte nella prospettiva della fede?

Se è vero che Dio ha creato solo e soltanto la vita significa che la cessazione del respiro non è una morte, cioè una fine implacabile e irreversibile, ma un passaggio. Quel respiro ricevuto lascia il corpo ma non finisce nel nulla: entra in Dio! Chi “spira” non muore ma rende il respiro, con tutto ciò che quel respiro ha sperimentato.

Noi siamo un respiro inziale che nel corso della vita compie delle scelte fino a diventare un respiro finale carico della vita che siamo noi! Noi siamo il respiro consolidato di pensieri, parole, opere: niente muore di noi, semplicemente andiamo oltre! Quando impareremo a parlare la lingua della fede…