«Siate misericordiosi verso quelli che sono indecisi e salvateli strappandoli dal fuoco». Dopo almeno tre pontificati dove il tema della misericordia è stato centrale, occorre riconoscere che sia i preti che i laici hanno fatto un bel passo avanti nel giudizio e nell’accoglienza di chi sbaglia. Anche solo trent’anni fa i temi del fallimento matrimoniale, della omosessualità, della sessualità in genere, avevano una trattazione tutt’altro che benevola: nessuna deroga, nessuna pietà, nessuna giustificazione… a prescindere dai casi, la mannaia del giudizio tagliava netto e sentenziava l’assoluta colpevolezza dei responsabili. Oggi, grazie a Dio, si cerca di capire, di accogliere, di accompagnare chi arranca nei sentieri della vita, senza escludere nessuno! Certo, questo non vuol dire, assoluzione generalizzata: come non si può accusare tutto e tutti, alla stessa maniera non è corretto assolvere tutto e tutti… La questione seria è l’amore: occorre usare amore e occorre far crescere la logica dell’amore! Questo è il compito della Chiesa! Quante volte il Papa ha ribadito l’immagine della Chiesa come “ospedale da campo”: sì, ci sono tanti feriti, forse tutti! Non si può far distinzione fra un ferito e un altro: se uno perde sangue, che sia colpevole o vittima va curato! Poi, si valuterà come gestire la persona una volta guarita… Che bella la Chiesa così… Buona giornata