Dobbiamo stare molto attenti a non equivocare il Vangelo. Il linguaggio della filosofia platonica così come gli influssi culturali dell’oriente ci possono portare facilmente ad una concezione dualista dell’uomo, anima e corpo, dove, per principio, l’una appare buona e l’altra cattiva. Non è assolutamente così.
San Paolo, nella Lettera ai Galati non parla di anima e corpo ma di desideri dello Spirito e desideri della carne: i desideri sono sì gli uni buoni e gli altri cattivi! Il fatto è che la carne, grazie all’incarnazione del Figlio di Dio, non è più semplicemente carnale ma è spirituale, ossia inabitata dallo Spirito di Dio. La carne, pertanto, è piena di Dio!
Cosa significa? Significa che noi possiamo vivere o dando ascolto alle pulsioni egoiste e autoreferenziali della carne decaduta con il peccato originale oppure possiamo vivere dando ascolto alle ispirazioni d’amore e di santità dello Spirito: la stessa carne può, quindi. essere carnale o spirituale!
I santi che cosa hanno fatto? Hanno vissuto nella carne assecondando i desideri dello Spirito. Non hanno frustrato il corpo come se fosse luogo di peccato ma l’hanno reso tempio dello Spirito. Ci sono sposi santi che nella carne hanno fatto risplendere mirabilmente il volto di Dio! Lo Spirito ispira alla carne le vie dell’amore…