«Il padrone lodò quell’amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce». È il versetto conclusivo della famosa parabola cosiddetta dell'”amministratore disonesto” che, sempre, lascia stupefatti e perplessi: sembra ingiusto che Gesù possa apprezzare un opportunista che, per il proprio tornaconto, utilizza maldestramente i beni del legittimo proprietario! Occorre attenzione quando si affronta un discorso parabolico: Gesù, apposta, attraverso lo shock di una immagine abnorme desidera attirare l’attenzione per, poi, giungere alla fine alla stoccata finale che dà senso a tutto il racconto. Qual è, dunque, la questione? È la differenza tra gli uomini d’affari che agiscono per interesse proprio e fanno di tutto per arrivare all’obiettivo e gli uomini che, pur avendo fede, vivono con inettitudine la loro condizione credente e non esprimono alcuna creatività nel mostrare la loro appartenenza a Dio! Il protagonista della parabola ha, tra l’altro, un tratto che ha molta attinenza al dono disinteressato proprio di Dio… è come se dicesse: perchè anche voi non siete capaci di tanta larghezza? La vita dell’uomo, di fatto, è un amministrazione di un bene ricevuto: è dono di Dio! Dio ci dice: sii generoso, sperpera la tua vita! …e non sarai considerato un amministratore disonesto! Buona giornata