«Noi abbiamo un tesoro in vasi di creta». Sono molto affezionato a questo versetto perchè, come compagni di seminario, lo scegliemmo come Parola programmatica per la nostra ordinazione diaconale. Ogni battezzato dovrebbe poter riconoscere di essere depositario di un dono che supera di gran lunga la propria umanità: la fede non è una conquista legata al proprio impegno o alla propria determinazione ma è dono gratuito di Dio… ciò che si crede, ciò che si spera, ciò che si comprende è davvero qualcosa che lascia stupefatti! È meraviglioso riconoscere come Dio abbia studiato bene ogni cosa nel dettaglio: era necessario che noi fossimo come vasi di creta, un po’ fragili, un po’ friabili, con un po’ di crepe… così il tesoro che vi è versato inevitabilmente fuoriesce! Se dovessimo essere di ferro potremmo sequestrare il tesoro e tenerlo solo per noi… il fatto di essere di creta – segno della nostra fragilità – ci permette di far passare che noi non siamo nient’altro che quello che Gesù ci ha donato! La nostra consistenza è Cristo! Non preoccupiamoci di mostrare le nostre povertà, i nostri caratteri volubili, le nostre vulnerabilità: sarà chiaro che la nostra forza di vivere non viene da noi ma da Colui che gratuitamente ci ha salvato! Buona giornata