Abbiamo riletto sommariamente, in questi giorni, le vicende rovinose di Giobbe: da ricco e gaudente è precipitato nella povertà e nella prostrazione più neri! Possiamo immaginare l’amarezza, l’angoscia, la rabbia… la moglie stessa lo esortava a maledire Dio e a lasciarsi morire… gli amici non facevano che cercare spiegazioni e strategie per un recupero… Ci sta: quando uno fa l’esperienza della sofferenza e del dolore fa fatica a vedere spiragli di luce… Ad un certo punto avviene il salto di qualità. Giobbe esclama: «Comprendo che tu puoi tutto e che nessun progetto per te è impossibile». Ecco il passaggio necessario dentro percorsi di prova: affidarsi sereni all’opera di Dio per il quale non c’è tenebra che non si possa trasformare in luce! È un po’ l’immagine della nube che accompagnava Israele nel deserto: è luce e ombra insieme! Non si cammina solo alla luce sfolgorante del sole ma anche nella penombra della sera: è sempre possibile camminare! Mai abbattersi! Mai pensare chiuse tutte le strade per una rinascita! Giobbe, non appena smette di piangersi addosso e prende le distanze dagli amici petulanti, si apre alla provvidente azione di Dio che lo solleva dalla cenere e lo riporta alla vita piena! Aprirsi alla provvidenza di Dio è l’unica via della resilienza! Buona giornata