XIX domenica del Tempo Ordinario – 9 agosto 2020
Dal Vangelo secondo Matteo 16, 13-20
In quel tempo, Gesù domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti». Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».
LA PAROLA PROPOSTA DAI NOSTRI SACERDOTI:
«Tu sei»
Quanto è importante per ogni uomo la domanda sulla propria identità: “chi sono? perché vivo? cosa sono chiamato a fare?”
Noi sappiamo che la continua ricerca della risposta, passa attraverso le esperienze che facciamo e il confronto con gli altri che ci aiutano col tempo a scoprire chi siamo.
Anche Gesù non si sottrae a questa domanda; il rapporto col Padre certamente gli ha permesso di conoscere nel profondo la sua identità, ma, come possiamo notare, cerca il confronto anche con gli uomini. Vuole la risposta personale da ogni discepolo: “ma voi chi dite che io sia?”
Pietro risponde a nome di tutti: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente.”
Gesù come risposta svela l’identità di Simone: “Tu sei Pietro.”
È nella relazione con gli altri che si scopre la propria identità, è nella relazione con chi ci conosce più profondamente, più intimamente di noi stessi, che arriviamo a conoscere e capire chi siamo.
La relazione con Dio, la scoperta di chi è Gesù apre la strada alla scoperta di chi siamo noi.
“E d’improvviso, inatteso, l’incontro miracoloso(…) Tu toccasti il mio cuore ed esso tremò Al tuo richiamo”
“La luce senza tramonto” di Michael Bulgakov