SOLENNITÀ DI CRISTO RE – B – 25 NOVEMBRE 2018
«Il mio regno non è di questo mondo» (Gv 18,36a)
Leggendo la seconda domanda che Pilato rivolge al Signore – «Che cos’hai fatto?» – subito pensiamo che il governatore stia chiedendo quali crimini abbia compiuto per essere consegnato nelle sue mani, ma forse possiamo anche pensare che l’interrogazione di Pilato voglia insistere con Gesù per ottenere una risposta alla prima domanda: «Sei tu il re dei Giudei?». Come noi, anche Pilato vuole conoscere la regalità di Cristo, vuole comprendere quale sia la sua signoria e che cosa ha fatto per dimostrarsi re davanti al suo popolo.
Ma per ascoltare la voce del Cristo-Re è necessario fare una scelta radicale per la verità, dice Gesù stesso. Pilato questa scelta non la compie, finendo per condannare Gesù alla croce. Ma il potere del nostro Re-Messia supera anche l’incomprensione e il rifiuto umano, così proprio sulla croce, che è conseguenza del rifiuto della verità, egli mostra la sua vera natura di re: colui che per salvare il suo popolo, i suoi sudditi, noi, è disposto a rinunciare a tutto, compresa la sua vita. Il Cristo in croce è il nostro Re sul suo trono.
Accogliendo questa grande verità testimoniata da Gesù fino alla morte, cioè la dignità del dono della propria vita per il prossimo, la sua regalità viene estesa anche a noi e quel regno che non appartiene a questo mondo diventa il regno di cui anche noi faremo parte un giorno. Fin da oggi il cristiano annuncia con la sua vita la bellezza del regno di Dio e si prepara per entrare a far parte dei beati servitori di Cristo-Re che, alzando le armi della lode, inneggiano eternamente alla vittoria del loro Signore.