«I miei occhi hanno visto la tua salvezza» (Lc 2,30) Santa famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe – B – 31 dicembre 2017 dal Vangelo secondo Luca Lc 22,40
Le parole di Simeone segnano la sua presa di coscienza su quanto stava accadendo nel mondo in quei giorni: la salvezza di Dio aveva iniziato ad operare secondo il suo piano redentivo nella nascita del piccolo Gesù; poi, con moto dilagante, avrebbe continuato ad espandersi a tutte le genti, come fa ancora oggi e farà fino alla fine dei tempi. Ecco la pace di Simeone, ecco la nostra pace, ecco la pace inaugurata dal Natale del Signore. Da quel momento nulla è più stato come prima, la prospettiva dell’uomo è stata ribaltata: dalla morte alla vita.
Maria e Giuseppe portano Gesù al Tempio per riscattare il loro primogenito, come voleva la legge di Mosè; ma forse ancora non erano consapevoli che proprio il loro figlio, primogenito del Padre celeste, Tempio vivo della Nuova Alleanza, avrebbe a sua volta riscattato il mondo intero, dal tempo di Adamo votato al peccato e alla morte, per condurlo con sé verso la Gerusalemme celeste. L’avevano compreso bene invece Simeone e la vecchia Anna, perché lo Spirito Santo aveva illuminato i loro occhi, che da tempo scrutavano il cielo in attesa del Salvatore.
La loro fede nella promessa di salvezza, che da sempre Dio aveva fatto a Israele, permette loro di riconoscerlo quando se lo trovano davanti, anche nella povertà e nell’umiltà di un infante. Alla stessa maniera, anche la nostra fede nella promessa di eternità che Dio ci ha rivolto si rinnovi, perché lo Spirito di Cristo possa abitare sempre in noi e aiutarci a riconoscere la sua azione e la sua volontà.