“Potete bere il calice che io bevo?”
La richiesta di Giacomo e Giovanni a Gesù di sedere uno alla sua destra e uno alla sua sinistra trova nel maestro il più deciso rifiuto. L’esperienza che Gesù chiede a chi lo segue non è un’esperienza di potere o di dominio. Gesù invece approfitta della loro domanda fuori luogo per riposizionarli nella dimensione più vera della sua proposta:
Potete bere il calice che io bevo? Si segue Gesù per imparare a fare nella nostra vita quello che ha fatto lui. E lui non è venuto per essere servito ma per servire. Nell’esperienza evangelica il primato è dato dalla capacità di mettersi all’ultimo posto.
Questo infatti è il posto in cui possiamo amare di più.
Facciamo nostro questa settimana l’invito di Gesù a bere il suo calice della donazione radicale.