“Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini”
Quando ci appoggiamo sulle nostre semplici risorse umane o peggio sui nostri ripiegamenti egocentrici è come se abitassimo anche noi nelle regioni tenebrose di “ombra e di morte” come i galilei di un tempo. Ora però il vangelo ci annuncia che in Gesù di Nàzaret, superato l’abisso che ci separava da Lui, Dio si è fatto vicino all’umanità e dopo il nascondimento di Nazaret, si è messo sui nostri passi quotidiani e ci chiama a conversione Egli chiede di accorgerci della sua presenza per spalancare il nostro cuore al suo Regno e saziarlo di luce e di sicura speranza. Si, come i pescatori di Galilea, dobbiamo anche noi lasciarci “pescare “ dal Signore che desidera liberarci da noi stessi e da tante sicurezze fasulle o parziali e così saper “giocare” la nostra vita sulla sua (pur con modalità diverse) per diventare a nostra volta dei “pescatori” cioè seminatori del suo Amore smisurato per chi è ancora privo della sua luce e del suo calore divino. La settimana di preghiera per l’unità dei cristiani appena conclusa ci richiama al dovere di superare le nostre nascoste o evidenti divisioni e chiusure poiché solo in questo modo potremo fare l’esperienza di Gesù tra noi e donarla a tutti. “ Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini”