“Vegliate perché non sapete in quale giorno il Signore verrà”
L’Avvento: “ La vita di ognuno è un’attesa, il presente non basta a nessuno. In un primo momento pare che manchi qualcosa: più tardi ci si accorge che manca Qualcuno. E lo attendiamo” (D. Primo Mazzolari) Abbiamo davanti un mese per preparare una culla a Dio: Gesù è già nato nella storia con umiltà e tornerà nella gloria. Ma Egli chiede di nascere anche in me: possiamo celebrare cento Natali senza essere trasformati dalla sua presenza. Il teologo Bonhoffer diceva:” Nessuno possiede Dio così da non doverlo più attendere. Eppure non attende Dio chi non sa che Dio ha atteso lui”.
Il passo di Matteo oggi chi invita alla vigilanza che significa: 1.vivere sapendo che non saremo qui per sempre e dunque non attaccare il cuore a quanto abbiamo o facciamo! 2.Non aspettiamo fatti strani o che cambi qualcosa negli altri. 3.Lasciarci trasformare dall’ascolto della Parola che ci spinge ad amare Dio facendoci prossimi di chiunque è nella necessità materiale o spirituale: su questo saremo giudicati ( cap. 25 di Mt.). Il Vangelo odierno prosegue con due semplici parabole: 1. Dobbiamo evitare il rischio dei contemporanei di Noè tutti presi dai loro affari quotidiani ma sordi ai richiami di Dio … e vengono travolti dal diluvio … dall’uragano,dal terremoto … dall’incidente… Oppure succede che uno venga preso e latro lasciato … Non è successo così anche in Sardegna? Uno cerca di vivere di fede e all’arrivo del Signore è preso per la salvezza. L’altro si affanna o si distrae senza cercare il vero scopo della vita … e viene lasciato in balìa di se stesso … Forse è molto più saggio avere come programma “ Voglio vivere oggi come fosse l’ultimo della mia vita”. Qualcuno lo ha provato trovandolo utile ed efficace per la sua crescita e pace interiore. “Vegliate perché non sapete in quale giorno il Signore verrà”