“Anche voi tenetevi pronti”
L’insegnamento di Gesù sull’uso dei beni si conclude con un forte richiamo alla vigilanza: le ricchezze sono provvisorie e possono trasformarsi in un vero tesoro se usate saggiamente e per la solidarietà. Le tre parabole che seguono aprono l’orizzonte sulla dimensione futura della nostra storia: il ritorno del Signore che ci introdurrà nel suo regno. Questo ci richiama alla provvisorietà del tutto ma anche alla responsabilità presente. Ognuno dei tre personaggi sottolinea un aspetto della vigilanza: il servo per la sua pazienza; il padrone di casa per una vigilanza attenta; l’amministratore per una vigilanza fedele e saggia. “Anche voi tenetevi pronti “allora è un forte richiamo a tener presente che la nostra vita sfocia nella eternità di Dio della quale è preparazione. In effetti Gesù vuole sottolineare la bellezza e l’importanza della nostra vita terrena di cui non possiamo perdere neppure un attimo in pigrizie o distrazioni inutili per non compromettere sia l’oggi che l’eternità! Forte l’avvertimento a chi ha compiti di responsabilità nella società civile, ecclesiale o anche solo familiare: non devono mai sentirsi autorizzati ad un esercizio dispotico ed egoistico della loro autorità sulle persone a loro affidate. “Anche voi tenetevi pronti” Si tratta di una tensione serena, sana e positiva che ci conduce all’essenziale, come gli Ebrei nel deserto (1° lettura) siamo invitati a uscire dalle nostre schiavitù come l’apparire ad ogni costo, le necessità artificiali e inutili … impariamo ad essere persone aperte alle novità di Dio e della storia e non adagiate nel “si è sempre fatto così” o al contrario “son sempre le stesse cose … le so già”. La vigilanza ci costringe ad essere attenti alle sorprese di Dio nella storia feriale e al suo ritorno quando si metterà al servizio di chi è vissuto nell’amore fedele.