“Chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà”
1. “Chi è costui che perdona anche i peccati?” è la domanda che abbiamo ascoltato domenica scorsa: Gesù, allora come oggi, fa discutere. Chi sei davvero Gesù Nazareno? Un grande della storia divinizzato dai seguaci? Un profeta sopravvalutato? Nessuno potrà mai inquadrarti del tutto. Ci troveremo sempre davanti al mistero della tua Persona e della tua vicenda. Ma alla fine la tua domanda arriva diretta: “ chi sono Io per voi “… per te? La risposta di Pietro ha conseguenze non può restare teorica. Non possiamo limitarci a credere che tu sia il Messia, l’Inviato dal Padre per la nostra salvezza eterna
2. Per diventare una “sorgente zampillante per lavare il peccato e l’impurità” (1 lett.) e dunque per salvare l’umanità tu hai sacrificato te stesso e a chi vuol seguirti hai chiesto di fare la medesima strada: rinnegare se stesso e seguirti con la propria croce. Questo però non fa del cristianesimo la religione della tristezza e della rinuncia, al contrario ci apre la via della pienezza della vita e della gioia, tu infatti ci assicuri “Chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà”
3. Dobbiamo fidarci e sperimentare già ora che il perdere per Te è il vero guadagno! Tu per primo hai “dato” te stesso per realizzare il progetto apparentemente assurdo del Padre ma così hai raggiunto la risurrezione ed hai aperto la stessa strada a noi. Tante nostre esperienze ( anche solo nello sport genuino quante rinunce per raggiungere i veri risultati!) ci dicono che questa legge controcorrente porta i frutti veri e duraturi . La vita dei santi ne è tutta una conferma: “ Chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà”