“Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito”
Entriamo oggi nella ‘grande settimana’ che ci condurrà a rivivere i misteri principali della vita del Signore: passione, morte e risurrezione.
E vi entriamo con la lettura della Passione secondo Luca (l’evangelista di quest’anno). Il testo evangelico è oggi ampio e denso. Da questa ricchezza, raccogliamo qualche spunto. Ci concentriamo sulle ultime parole di Gesù.
Padre, perdonali. Gesù muore come è vissuto. È vissuto tutta una vita distribuendo il perdono ai peccatori; ora, lo stesso perdono è offerto ai crocifissori. Sulla croce, contempliamo la grandezza di un amore totalmente dimentico di se stesso.
Oggi con me sarai nel paradiso. Al ladrone penitente, Gesù offre una comunione perfetta e eterna. Con la sua morte, Gesù trascina nella vita luminosa del paradiso un malfattore. Ciò significa che questa morte – la morte di Gesù – così sbeffeggiata e derisa, in realtà conduce alla Vita. E tale Vita è regalata anzitutto a un malfattore. Dunque, a tutti è aperta la porta della speranza.
Padre, nelle tue mani, il mio spirito. È l’ultima parola di Gesù – è la parola scelta per questa domenica. Sulle labbra di Gesù, essa evoca tenerezza e abbandono. Tenerezza: Gesù invoca il Padre, fonte e approdo, quel Padre misericordioso ricco di sconfinata compassione da lui stesso narrato in una pagina incantevole (Lc 15); abbandono: a queste forti mani paterne, si consegna, come in abbraccio finale.
La Passione del Signore si inserisca nei sentimenti del Figlio: perdono, invocazione, abbandono. Buona e salutare settimana santa!