Dopo la scena delle tentazioni, oggi Gesù si mostra a noi nel mistero della sua trasfigurazione, anticipo della gloria della Pasqua.
Ciascun evangelista colora questo racconto con alcune pennellate proprie. Così è per Luca, l’evangelista che ci accompagna in questo anno. Dal suo testo, raccogliamo due sottolineature specifiche.
“Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto (Lc 9,29)”. Secondo Luca, la trasfigurazione di Gesù avviene nel contesto della sua preghiera, nell’atmosfera del colloquio intimo con il Padre. È nella preghiera che Gesù muta il suo volto. La preghiera agisce su colui che prega e lo trasforma. Come insegna il Salmo: “Guardate a Lui e sarete raggianti”: nella preghiera, siamo modellati, progressivamente e non senza fatica, ad immagine di Colui che guardiamo.
“Mosè ed Elia parlavano del suo esodo (Lc 9,30)”. Al centro del colloquio tra Gesù e i grandi personaggi della storia della salvezza dell’Antico Testamento (Mosè ed Elia) si colloca l’esodo di Gesù ossia – come dice la parola – la sua uscita dal mondo, il suo passaggio al Padre attraverso la croce. La Trasfigurazione, mistero di luce e di gloria, non dimentica il mistero della passione e morte del Figlio amato. Una vita trasfigurata è una vita che si lascia attraversare dalla logica del dono, un dono compiuto per amore e con quotidiana determinazione.