“La parola di Dio venne su Giovanni” (Lc 3,2)
Il Vangelo di questa domenica mette in scena Giovanni Battista e la sua predicazione. Interessante come viene introdotto questo personaggio: “La Parola di Dio venne su Giovanni” (Lc 3,2). Questa è l’espressione dalla quale vogliamo lasciarci illuminare. Con essa comprendiamo che quest’uomo – Giovanni – è totalmente afferrato dalla Parola di Dio, nel deserto, e inizia a dire le parole di Dio che chiamano a conversione e promettono salvezza per tutti.
La sua figura, nel cammino di Avvento, è un richiamo in ordine al nostro personale rapporto con la Parola di Dio. Essa ci viene “versata nelle orecchie” con abbondanza in ogni liturgia. Benediciamo il Signore che ci parla, che “viene con molta amorevolezza incontro a noi, suoi figli e entra in conversazione con noi”! Quale grazia poter stare davanti a un Dio che è uscito dal suo silenzio!
Condizione necessaria per accogliere la Voce di Dio è il deserto – come è stato per Giovanni – ossia un luogo e un tempo nei quali far tacere le tante voci e i troppi rumori. Un deserto/silenzio che va cercato, magari con fatica; con perseveranza e tenacia; approfittando di occasioni forti come il tempo di Avvento.
Conseguenza decisiva che mostra la qualità dell’ascolto è il cambiamento di vita. La Parola di Dio compie la sua corsa quando, accogliendo la sua forza e potenza, ci lasciamo trasformare. Abbiamo ascoltato bene non tanto se non siamo stati disattenti, ma se i nostri pensieri e le nostre azioni cambiano. La Parola è vita e per la vita.